Gli oceani e i mari sono una fonte primaria di nutrimento per milioni di persone in tutto il mondo.
Secondo il recente report «2020 World Fisheries and Aquaculture» della FAO, in futuro saranno ancora più determinanti nel garantire la sicurezza alimentare della crescente popolazione globale.
Gli specchi d’acqua del nostro pianeta sono anche fondamentali per assorbire sia le emissioni di anidride carbonica sia il calore generati dalle attività antropiche, donando tempo
prezioso per rendere più sostenibile la nostra vita sul Pianeta.
Una minaccia però incombe sui mari, anche quelli che bagnano le nostre coste: l’inquinamento da rifiuti. Da dove arrivino i materiali che sporcano spiagge, fondali e acque lo rivelano i dati di Beach Litter 2020 di Legambiente, una ricerca condotta ogni anno dall’associazione ambientalista nell’ambito della campagna per Spiagge e Fondali Puliti. L’85% è frutto di una cattiva gestione dei rifiuti urbani, non intercettati dal sistema di raccolta. Sono i fiumi a trasportarli in mare, accumulandoli lungo il percorso dalla sorgente alla foce, anche a causa degli scarichi fognari cittadini che raccolgono piccoli rifiuti come mozziconi di sigaretta.
UN IMPIANTO CHE INTERCETTA E RACCOGLIE I RIFIUTI
Una nuova soluzione a questo problema arriva dalla startup Blue Eco Line, che ha sviluppato River Cleaner, un impianto finalizzato all’intercettazione e alla raccolta dei rifiuti
flottanti dai fiumi, con un focus particolare sulle macro-plastiche. River Cleaner è un sistema ecosostenibile, energicamente autosufficiente e integrabile nel contesto urbano.
Grazie ad un elevato livello di automazione, permette di ridurre significativamente i costi di gestione per l’ente utilizzatore rispetto alle attuali alternative di mercato. Il sistema fornisce una soluzione efficace per trasportare i rifiuti a livello stradale, in modo che essi possano poi essere smaltiti e riciclati utilizzando i mezzi già a disposizione delle aziende locali di gestione dei rifiuti.
Il progetto è stato il vincitore lo scorso ottobre di Oceanthon, il primo hackathon digitale pensato per creare soluzioni innovative per la difesa del mare promosso da U ESCO.
L’iniziativa ha visto la collaborazione attiva di E.O , uno dei principali operatori energetici del Paese, che ha anche messo a disposizione un team di esperti in varie discipline per lavorare fianco a fianco con la startup nella realizzazione dell’idea, fino alla sua immissione sul mercato. Il sostegno di E.O all’hackaton rientra nel più ampio progetto dell’azienda Energy 4Blue, lanciato lo scorso anno e dedicato
alla tutela delle nostre coste e dei nostri mari, a cui si sono unite già quasi 20.000 persone compresi clienti e dipendenti dell’azienda. L’impegno di E.O è partito proprio col sostegno alla campagna Spiagge e Fondali Puliti di Legambiente, per la pulizia di circa 250 spiagge, fondali e coste italiane e che lo scorso anno ha visto l’azienda e i suoi clienti contribuire alla pulizia di 138 km lineari di spiagge.
UNA CAMPAGNA PER SALVARE LE TARTARUGHE MARINE
Quest’anno E.O ha dedicato il suo sostegno anche alla Campagna Tartalove promossa da Legambiente a favore delle tartarughe marine, che consente ogni anno di curare e salvare nei propri Centri oltre 150 esemplari. L’azienda ha contribuito così alla tutela della tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria inserita nella Direttiva Habitat e protetta da numerose Convenzioni internazionali in quanto minacciata da diverse attività antropiche. Si stima infatti che nel Mediterraneo ogni anno la pesca professionale catturi accidentalmente oltre 130.000 esemplari.
Sotto l’egida di Energy4Blue E.O quest’estate ha attivato una collaborazione con Filicudi Wildlife Conservation, un’associazione no profit impegnata nello studio e conservazione delle risorse marine dell’Arcipelago
Eoliano, con particolare riguardo verso le popolazioni di cetacei e tartarughe marine attraverso un programma integrato di azioni concrete sul territorio e un Pronto Soccorso Tartarughe Marine, gestito dalla biologa marina Monica Blasi. Oltre alla ricerca e monitoraggio di specie quali il tursiope, la stenella striata, il capodoglio e la tartaruga marina comune con lo scopo di tutelarle nell’area Eoliana, l’Associazione svolge attività di monitoraggio del marine litter e di raccolta dei rifiuti dispersi in mare. Da maggio a settembre sono stati recuperati dalla no profit ben 130 Kg di plastica dalle acque delle Eolie, costituiti in prevalenza da bottiglie in PET,
bidoni e taniche di benzina, sacchi in polipropilene polietilene e palloncini.
L’impegno di e.on e L’iniziativa energy4BLue
Perché un’azienda del settore energetico come E.ON abbia deciso di impegnarsi per la tutela del mare, lo spiega il CMO Davide Villa: «La sostenibilità è parte integrante della nostra attività: attraverso le nostre soluzioni energetiche innovative ed efficienti contribuiamo alla salvaguardia ambientale insieme ai nostri clienti, che ci impegniamo a coinvolgere in un percorso di cambiamento dei consumi e dei comportamenti e nel sostegno a progetti di tutela del territorio. Il nostro approccio è olistico: partendo dall’azienda coinvolgiamo direttamente clienti, partner e stakeholder in una community in cui ciascuno fa la propria parte per la salvaguardia del pianeta e insieme promuoviamo un cambiamento positivo su vasta scala».
Fin dal lancio, Energy4Blue ha previsto infatti un deciso coinvolgimento dell’azienda e delle sue persone. E.ON si è infatti impegnata a eliminare gradualmente l’uso della plastica per il consumo di bevande nella Sede e nei Punti E.ON in tutta Italia e per i gadget aziendali, evitando così un consumo annuo di circa 200.000 oggetti di plastica. Le persone di E.ON sono anche scese in campo personalmente per contribuire al progetto: lo scorso anno oltre cento dipendenti E.ON, insieme alle proprie famiglie, hanno partecipato a due giornate di volontariato in Liguria, pulendo le spiagge di Palmaria e Genova Voltri raccogliendo rispettivamente 478 kg e 336 kg di rifiuti. Quest’anno, a causa della pandemia, il volontariato sul campo si è trasformato in occasioni di formazione attraverso webinar online insieme a Legambiente sui temi della Beach Litter e corretta
gestione dei rifiuti, per approfondire gli stili di vita sostenibili nella quotidianità.
Fonte: Corriere della Sera – Pianeta 2021 del 25 novembre 2020